“CENNI SU MUSSOMELI” di Martina Bonfante e Sara Camerota I^ B
CENNI SU MUSSOMELI
Noi, alunni della I^ B della scuola secondaria di primo grado, abbiamo studiato e parlato, nelle ore dedicate alla storia locale, della storia di Mussomeli di ieri e di oggi.
Mussomeli, fra il 1364 e il 1367, divenne una signoria che venne concessa a Manfredi III° di Chiaramonte, discendente del re Federico Manfredi di Svezia, che diede inizio alla costruzione del castello di stile gotico-normanno e che venne inaugurato nel 1370. Per questo, per un certo periodo, la terra di Mussomeli fu chiamata Manfreda.
Mussomeli prese il suo nome attuale nel 1392 come si ricava dal diploma del re Martino.
Dopo una serie di dominazioni, nel 1550 don Cesare Lanza divenne barone di Mussomeli.
Ci sono moltissime Chiese che impreziosiscono il paese: la chiesa dedicata alla Madonna dei Miracoli (patrona di Mussomeli venerata l’8 settembre), la chiesa di Santa Margherita, la chiesa di San Francesco d’Assisi, la chiesa di Santa Maria dei Monti, la chiesa di Sant’Antonio Abate, la chiesa di Santa Maria del Carmelo, la chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di S. Maria di Gesù, la chiesa di Maria Santissima delle Grazie (detta delle Vanelle), la chiesa di Sant’Enrico, la chiesa Maria Santissima della Provvidenza, la chiesa della Madonna di Trapani, il collegio di Maria, San Pietro a Polizzello e la più antica di tutte è la chiesa di San Ludovico (detta anche chiesa Madre) iniziata sotto il dominio dei Lanza con una sola navata nel 1614. Viene rimaneggiata nel 1682 e nel 1728, verso la metà ‘700 le navate laterali non sono ancora ultimate. A fianco alla chiesa Madre, nella stessa piazza, si trova l’edificio dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento: qui è conservata l’urna che la sera del Venerdì Santo attraversa la piazza Grande gremita di fedeli mentre i confrati con la cappa rossa sul saio bianco accompagnano il Cristo fino al Calvario e ritmano le lamentazioni. Il palazzo Lanza-Trabia in piazza Roma, nel cuore del paese, da dove si può ammirare la Torre dell’Orologio che si alza su via Minneci. Anche la torre è una traccia della famiglia Lanza, voluta da don Cesare alla fine del ‘500, ricostruita all’inizio di questo secolo, che porta in cima un orologio dai meccanismi molto complessi, che richiedevano una particolare perizia dal personale addetto alla manutenzione; per governare il pubblico orologio, il principe erogava una somma di 13 onze all’anno, cifra notevole per quei tempi ma giustificata dalla carenza di esperti. Nello stesso periodo, fine ‘500, a Mussomeli un “mastro notaro” percepiva un salario di 8 onze. Vicino a palazzo Trabia si può visitare la chiesa dei Monti, fondata a metà del ‘500, e ammirare il prezioso crocifisso di frate Umile da Petralia. In un ambiente isolato dalla chiesa, in alto dietro l’altare, è possibile ammirare un quadro del Seicento, con preziosa e ricercata cornice d’epoca: una bellissima Immacolata. In piazza Manfredi Chiaramonte sorge la chiesa di S. Antonio. Il prospetto è neoclassico ma l’impianto originale è quattrocentesco, più volte rifatto nel corso dei secoli. Conserva una statua di S. Isidoro e una tela raffigurante S. Anna, dipinta nel 1612 da Termini Imerese Vincenzo La Barbera. Oggi, Mussomeli conta una popolazione di circa 10.900 abitanti. È caratterizzato da un clima mite durante tutto l’anno e nel periodo estivo Mussomeli si anima grazie ai numerosi emigrati. Oltre al Castello Manfredonico, è possibile visitare vari palazzi nobiliari. A Mussomeli vi sono oltre alle chiese antiche anche delle chiese costruite recentemente come la chiesa di Cristo Re e quella della Trasfigurazione inaugurata nel 2013.
Martina Bonfante e Sara Camerota I^ B