Rappresentazione teatrale sulla Shoah “Il pensiero come antidoto del male, contro la banalità del male”
Rappresentazione teatrale sulla Shoah
“Il pensiero come antidoto del male, contro la banalità del male”
Lo scorso martedì, presso l’Auditorium “Lillo Zucchetto”, grande apprezzamento da parte di tutti i presenti è stato manifestato per la rappresentazione teatrale sulla Shoah, con il patrocinio del Comune di Mussomeli, messa in scena dagli alunni della scuola secondaria di I grado dei due Istituti comprensivi “P. Emiliani Giudici” e “Leonardo da Vinci”. Alla presenza della dott.ssa Cosima Di Stani, Prefetto di Caltanissetta, del prof. Roberto Lagalla, Assessore regionale all’istruzione e formazione professionale, del consigliere della Corte d’Appello di Caltanissetta, dott. Giovanbattista Tona, della dott.ssa Nadia Caruso, Sostituto Procuratore della Repubblica e segretaria dell’Associazione nazionale magistrati, nonché delle forze dell’ordine, dei sindaci dei comuni di Acquaviva Platani, Salvatore Caruso, di Sutera, Giuseppe Grizzanti e di Mussomeli, Giuseppe Catania, degli assessori comunali di Mussomeli Giuseppina Territo e Sebastiano Lo Conte e di altri amministratori locali. Il sindaco Giuseppe Catania con i due dirigenti scolastici Alessandra Camerota e Carmelo Salvatore Benfante Picogna, rispettivamente del comprensivo “L. da Vinci” e del “P. Emiliani Giudici”, hanno dato il via alla celebrazione del Giorno della Memoria con l’esecuzione di brani musicali (La vita è bella, Schindlers’ List e Gam Gam) e la rappresentazione del processo ad Adolf Eichmann a Gerusalemme, a partire dal testo adattato dallo stesso dirigente scolastico Benfante Picogna, con la regia sapientemente curata dai professori Maria Francesca Munì e Tonino Calà.
Le musiche e i canti sono stati coordinati dai professori Assunta Catalano, Fortunato Cirlincione, Floriana Gallo, Giuseppe Romano e Salvatore Scibetta. Molto vibranti le parole del Prefetto Cosima di Stani nel sottolineare l’importanza della scuola come luogo di sviluppo del pensiero critico e della capacità di discernere il bene dal male. Il giudice Giovambattista Tona, dal canto suo, nel presentare la pièce ha ricordato come per la prima volta fu rappresentata nell’aula magna del palazzo di giustizia di Caltanissetta e come, grazie a questo lavoro, gli alunni riescano ad interiorizzare temi così difficili con maggiore ricaduta sullo sviluppo del proprio consapevole e autonomo pensiero.
Questi gli alunni che hanno rappresentato un momento saliente del processo al gerarca nazista: Paolino Carruba (l’imputato Adolf Eichmann); Antonio Amico (presidente della Corte del Tribunale di Gerusalemme); Salvatore Geraci e Alessandro La Corte (i due giudici a latere); Rosalia Amico (procuratore generale Gideon Hausner); Pasquale P. L. Sorce (avvocato difensore Robert Servatius); Francesca Sciortino (sig.ra Gordon, testimone); Emanuele G. G. Sorce e Raffaele Spoto (guardie); Flavio Maria Spera (usciere); Chiara Canalella, Eliana Giardina, Sofia Mingoia e Maria Chiara Vaccaro e gli alunni delle classi seconde e terze della scuola secondaria di I grado “P. Emiliani Giudici” e L. da Vinci” come pubblico. A conclusione della manifestazione è intervenuto l’assessore Roberto Lagalla, il quale si è complimentato per la bravura dei ragazzi che hanno recitato e suonato e per la dedizione con cui i docenti e i dirigenti scolastici si prendono cura di loro. È stato così grande il coinvolgimento emotivo dei ragazzi che l’alunno Paolino Carruba, del plesso di Sutera (il gerarca nazista Adolf Eichmann, sulla scena), ha così sintetizzato: “Io non sono così cattivo. Questo personaggio mi fa stare male. Non mi piace anche se lo interpreto. La banalità del male!”.
Gli alunni, attori protagonisti coinvolti nella rappresentazione, hanno dato corpo e voce ad un testo drammatico intenso ed asciutto, dove il pubblico presente ha potuto cogliere il significato dell’orrore di un grande Male storico, su cui ancora oggi storici, filosofi, scrittori, uomini di religione, chiedono conto e cercano delle spiegazioni che siano umanamente plausibili e scientificamente razionali al terrore vacuo che si è manifestato storicamente.
In conclusione, l’evento realizzato si può considerare teatro di “formazione e trasformazione” che, per dirla con lo scrittore austriaco Thomas Bernhard, deve essere come un pugno nello stomaco per il pubblico ovvero deve avere la capacità di farlo riflettere, procurando agli spettatori una pedagogica catarsi individuale e collettiva. Risultato che, a parere del pubblico, è stato ampiamente conseguito.
Responsabile comunicazione esterna ICS “Paolo Emiliani Giudici”
(prof. Tonino Calà)
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