“RESTAURIAMO – RESTITUIAMO!” di Gaia Carruba I A Sutera
“RESTAURIAMO – RESTITUIAMO!”
A Sutera, un piccolo borgo in provincia di Caltanissetta e tappa della Magna Via Francigena (antico percorso che collegava Palermo ad Agrigento), si trovano i resti di una cappella scavata all’interno della Rocca di San Marco, detto “Lu pizzu di San Marcu”.
All’interno della nicchia, si trovano degli affreschi bizantini risalenti ad un periodo compreso tra il X ed il XIV secolo d.C.
Divisi in tre pannelli, gli affreschi raffigurano la Madonna, Gesù, San Paolino ed i quattro Evangelisti: Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
Per molti anni dimenticata, la piccola chiesa è stata recentemente riapprezzata perché fa parte di un percorso di Trekking organizzato dalla G.O.D. di Sutera, un’associazione locale.
Lo stato attuale della cappella non è dei migliori, sia a causa degli agenti atmosferici sia a causa dell’abbandono.
Per questo, a settembre, è stato firmato un protocollo d’intesa tra la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali, il Comune di Sutera, il proprietario dell’area in cui sorge la cappella e l’associazione culturale teatrale G.O.D. di Sutera, al fine di reperire i fondi privati per il recupero del sito archeologico.
In particolare, la G.O.D. come promotrice della raccolta fondi, grazie alla campagna di sensibilizzazione, è quasi giunta alla cifra necessaria per restaurare, valorizzare e restituire questo piccolo patrimonio culturale alla popolazione.
Ho intervistato il prof. Nino Pardi, socio fondatore della G.O.D., chiedendo da dove nasce l’idea di restaurare la Cappella di San Marco e lo stesso ha così risposto: “La nostra associazione da tempo organizza percorsi di trekking ed escursioni per visitatori e pellegrini, facendo visitare i posti magici per noi suteresi, tra cui anche la Cappella di San Marco. Nel tempo abbiamo notato che tutti ponevano la stessa domanda su come mai non fosse mai stata recuperata la nicchia. Cosi, giorno dopo giorno, abbiamo maturato l’idea di una campagna di raccolta fondi per il restauro del luogo culturale.”
Io apprezzo molto questa iniziativa sia perché la cappella tornerà al suo vecchio splendore, sia perché tale restauro sarà possibile grazie alla generosità dei privati.
Sono felice che molte persone abbiano aderito a questo progetto continuando a donare e mettendo in evidenza come la storia e la cultura siano ancora importanti per la nostra società.
Gaia Carruba I A Sutera
Istituto comprensivo statale “Paolo Emiliani Giudici”